E due sono andate.
Diciamo che per ora può andare bene così. Il match di ieri vinto in tre set contro Lajovic non ha di certo messo in mostra uno dei migliori Federer dell’anno, ma nei primi turni dei tornei, specialmente degli Slam, succede spesso. È abbastanza normale dover trovare il ritmo partita (considerando anche che la prima con Dolgopolov non l’ha praticamente disputata), le sensazioni di gioco ed il feeling con il campo. Ecco, il campo. Forse sarebbe meglio non aprire questo capitolo. Uno dei più lenti di sempre, dove l’erba già al secondo turno non c’è più. Ma tant’è.Se proviamo a ripensare ai primi turni in Australia, anche lì Roger aveva faticato non poco e poi sappiamo tutti come andò a finire. Vero, quella era un’altra storia. Il Re rientrava dopo mesi di stop ed era normale non essere al meglio fin da subito.
Il problema di adesso è un altro. A gennaio Federer giocava senza pressioni, senza dover dimostrare niente e senza grossi obiettivi. Giocava per rientrare. Il clima che si sta creando a Wimbledon è totalmente differente ora. Tutti dicono la stessa cosa, dai bookmakers agli addetti ai lavori, dai coach ai giocatori: “Roger è il grande favorito per il titolo“.
Questo rende le cose totalmente differenti. Ora c’è tutto da perdere.

Murray e Djokovic non hanno ancora mostrato un tennis degno del loro nome in tutta la stagione, Nadal (anche se sembra in ottima forma) non ha mai avuto un gran feeling con il prato e i giovani sembrano ancora molto lontani dall’impensierire i senatori. E per enfatizzare il tutto, abbiamo ancora negli occhi i 53 minuti della finale di Halle con cui il Maestro, annichilendo il giovane allievo, si è portato a casa il nono titolo al Gerry Weber Open. Quindi?
Tutte queste aspettative non fanno che aumentare la pressione sulle spalle di Federer che, seppur vecchietto, certe volte sente ancora la tensione bloccargli un po’ i movimenti.
“Non ho iniziato nel modo migliore, non mi sono liberato della tensione”, ha confessato lo stesso Federer dopo il match di ieri. “Poi, a poco a poco, ho trovato il mio ritmo, ho servito meglio e ho recuperato. Il primo è stato un set lottato. Ma sono felice per essermi sbarazzato della tensione e per come ho giocato dopo, più libero e più ispirato. Il finale è stato molto buono”.
“Non è una novità, mi è successo centinaia di volte”, ha proseguito. “Credo che la tensione sia qualcosa di necessario ogni volta che si sta affrontando qualcosa di importante. Sarebbe terribile se non ci fosse, quindi sono davvero felice per aver superato questo secondo turno”.

Le parole di Roger denotano quanto lui stesso sia a conoscenza della grande occasione che gli sta capitando quest’anno. Ma diciamoci la verità: cosa deve dimostrare ancora? Cosa gli possiamo chiedere oltre? In questa stagione ci ha già regalato uno Slam, il Sunshine Double ed il nono Halle. Tutto quello che arriverà in più deve essere considerato come un bonus. Ci sta abituando davvero troppo bene.
Forse è vero, quest’anno Roger ci ha già dato tanto. Non dovremmo mettergli addosso tutta questa pressione, tutte queste aspettative.
Ma lui è il Re. E due partite sono andate.
Ne mancano solo cinque.
BEL19VE
0 commenti su “SOLO ALTRE CINQUE PARTITE”