Partita spettacolare ai quarti di finale del Roland Garros, contro un Wawrinka mai domo, capace di annullare sedici palle break su diciotto. Roger inizia bene, poi il match si trasforma in una splendida lotta che si risolve al quarto set, dopo una sospensione per maltempo, col punteggio di 7-6 4-6 7-6 6-4.
I grandi uomini vivono di ossimori e armonizzano i contrasti, perciò non c’è da stupirsi che Roger, sulla superficie più lenta e pesante per eccellenza, abbia archiviato una prima settimana all’insegna della velocità e della leggerezza. È stato bello e quasi indolore ma adesso, lo sappiamo, è venuto il momento di entrare in trincea.
Wawrinka è un bel giocatore, uno che ha vinto tre slam – lo stesso numero di Andy Murray –, un altro grande vecchio che, al pari dei tre noti cannibali, è stato dato più volte per spacciato, e che invece è risorto proprio qui, dove nel 2015 aveva eliminato il connazionale per poi mettere le mani sul trofeo.
I precedenti (22 a 3 per Roger) non devono ingannare: sarà un derby per cuori forti perché Stan dà il meglio sul rosso e perché alcune vittorie di Federer sono state davvero lottate.
Nel primo set Roger serve benissimo, mentre Stanimal concede quattro palle break in tre diversi game, sempre annullate con autorità e coraggio. Il nativo di Losanna appare un po’ imballato negli spostamenti, ma si scioglie strada facendo e in ogni caso si tiene a galla con il servizio e con un dritto di potenza devastante. Con l’andare dei minuti anche il rovescio regala momenti di puro godimento estetico su entrambi i fronti: lungolinea al bacio e incroci con angoli impossibili. Roger sembra in controllo, con un gioco molto vario sostiene scambi da ventisei colpi alternandoli a dolcissime e improvvise smorzate o discese a rete. Il tie break appare una soluzione un po’ ingenerosa per lui, ma lo sport non è una scienza esatta. Roger non trema e lo porta a casa 7-4 senza troppi patemi.
Nel secondo set Wawrinka migliora in risposta, trova ritmo e convinzione, ma è ancora Federer a mancare una palla break Federer con un rovescio lungo di un soffio. Il terzo gioco sembra tranquillo, con due ace e il 40/15, poi Roger pasticcia e finisce per concedere la prima palla break dell’incontro, prontamente trasformata. Nel quarto game Wawrinka si porta 15/0 ma poi si complica la vita due doppi falli. Segue uno scambio lunghissimo che Roger vince con uno slice lungolinea di rovescio che accarezza l’angolino e manda Stan fuori giri. Ma non bastano nemmeno queste due palle break: di nuovo Stan si salva e chiude ai vantaggi: 3-1. La partita scivola via fino al decimo gioco, con Wawrinka che si fa largo con il rovescio lungolinea e con un violento dritto a uscire, guadagnando tre set point consecutivi. Roger li salva tutti, ma ai vantaggi “Stan the man” non sbaglia e arpiona il secondo parziale.
Il terzo set comincia nel segno della sofferenza. Adesso si lotta. Roger difende il servizio con fatica e qualche miracolo. Wawrinka parte bene al servizio, ma il nastro lo frena due volte e Roger ne approfitta per portarsi sul 30/30. Stan sfodera un rovescio incrociato d’autore e un servizio vincente. Nel terzo game tre ace consecutivi per Roger che respira e rimette la testa avanti. Poi Wawrinka concede l’ottava palla break, ma la cancella con il servizio e vince ai vantaggi. Nel quinto game Roger riesce a riemergere da 0/30 e si porta 3-2.
Adesso Stan picchia duro, tiene il servizio a zero e poi prende il controllo in risposta: di nuovo ancora 0/30. Il re dimezza lo svantaggio con una magia di dritto, poi butta in rete un rovescio e concede due palle break, infine sbaglia la volé e si ritrova sotto quattro a tre.
È il momento della reazione d’orgoglio del re che sale 0/30, e poi, con l’aiuto di due errori di Stan si guadagna il primo break, sospiratissimo e fondamentale: quattro pari.
Dopo un facile cinque a quattro, comincia un gioco estenuante in cui Roger, con una risposta profondissima un dritto inside out, si procura un set point. Ci prova con un rovescio lungolinea ma la mette fuori: 40/40. Poi Wawrinka si ferma a mezza via e si fa beffare da un pallonetto, ma anche il secondo set point se ne va su una risposta lunga. Altro servizio vincente, vantaggio Wawrinka, che poi affonda un lungolinea assassino e addenta il cinque pari dopo 2 ore e 22 di partita.
L’undicesimo game non è da meno: dopo il 30/0, Wawrinka inanella tre punti di fila e guadagna una palla break che Roger annulla con una palla corta al veleno. C’è il tempo per uno smash sbagliato da Roger, un servizio vincente, uno scambio infinito, un serve and volley di seconda e altro ancora. Alla fine il re se la cava e sale 6-5, subito raggiunto da Stan al tie break.
Comincia Roger con una seconda ingestibile che rimbalza altissima. Sul servizio di Stan, Roger è subito aggressivo e guadagna il minibreak con una volé da pantera. Nei tre punti successivi i due difendono il servizio senza patemi e Roger sale 4-1, poi di pura aggressività buca Wawrinka che gioca una palla intermedia senza peso: 5-2 con due servizi per Roger, che però si fa infilare sul serve and volley e concede il 5-3. Poi Stan sbaglia la risposta e sono tre set point per il re. Sulla prima di servizio non c’è nulla da fare: 6-4. Poi un ace annulla anche la seconda opportunità. Alla fine è Wawrinka a mettere in rete sulla seconda di servizio di Roger: due a uno Federer, dopo un set davvero complicato.
Quarto set: la buona notizia è che sono sopravvissuto, la cattiva notizia è che non reggerò a lungo, diciamo che mi do un massimo di dieci game, dopodiché sarà fusione, fissione, fungo atomico, insomma qualcosa di nucleare. Dico sul serio, questo è un conto alla rovescia.
Dieci game alla fusione del nocciolo: serve Wawrinka, che agguanta l’uno a zero con una zampata sulla palla corta di Roger.
Nove game alla fusione del nocciolo: Roger facile a zero.
Meno otto: 15/40 e due palle break per Roger. Stan salva la prima con il servizio e la seconda con il dritto vincente (siamo a 1/13). Magia pazzesca di Stan che si porta in vantaggio, ma non concretizza e poi concede il vantaggio con un rovescio incrociato fuori di un dito. Si difende con la seconda, ma Roger mette fuori il dritto: 40/40. Poi Roger spara un dritto inside out imprendibile per la quarta palla break del game. Dritto pazzesco nell’angolino, giù il cappello per Stanimal, che si guadagna un sofferto 2-1 con due servizi vincenti.
Meno sette: da segnalare una smorzata di dritto del re morbidissima, subito superata da uno schiaffo al volo di rovescio incrociato che testimonia l’esistenza di Dio. Due pari.
Meno sei: Federer gioca lontano dal campo ma riesce a strappare il quindici. Dal canto suo Stan, che ha superato le otto ore di gioco in due giorni, sforna rovesci incredibili e si porta 30/15, poi disfa tutto con un gratuito. Scambio estenuante che porta in dote la sedicesima palla break per Federer. Niente: Stan la mette due volte nei pressi della riga e Roger sbaglia. Nessuno molla un centimetro e le parità si susseguono. Non si capisce dove Stanimal trovi le energie, ma ora conduce tre a due.
Meno cinque: Roger si porta sul tre pari chiudendo con un passante di rovescio clamoroso, mentre incombe l’uragano.
Il destino decide di prolungare la sofferenza a sua capricciosa discrezione, imponendo una pausa forzata. Rimango come un ebete sul divano fino alle 18:42, quando il conto alla rovescia riprende sul servizio di Wawrinka.
Quattro game alla fusione del nocciolo: nonostante un doppio fallo, Stan recupera da 15/30 e si porta 4-3.
Meno tre: anche Roger tiene il servizio senza soffrire troppo. Entrambi appaiono un po’ imballati dalla pausa.
Meno due: il terzo punto è un dritto inside in da favola che vale il 15/30, seguito da un errore di Wawrinka: due palle break. Sulla prima Roger affossa in rete un rovescio facile, mentre sulla seconda induce l’avversario all’errore. Non sembra vero, ma andrà a servire per il match.
Meno uno: forse la partita non vuole finire, così Roger sforna il primo doppio fallo e va sotto 15/30, poi con un rovescio sulla linea si costruisce il 30/30, e con una bella discesa a rete si guadagna il match point. Wawrinka sale a rete, che non è il suo habitat, ma il passante di Roger si ferma sul nastro: 40/40. Sul punto seguente Wawrinka mette un passante di dritto lungo linea da urlo e si guadagna una palla break. Serve and volley di Roger sulla seconda e parità.
Adesso è Stan a sbagliare la risposta: secondo match point.
Doppio fallo: 40/40 e no comment.
Di nuovo serve and volley: altro giro, altro regalo, altro match point.
Roger scende a rete e va a segno con la volé di dritto: game, set and match.
Giubilo e lacrime, sarà semifinale con Rafa Nadal.
Mi arrivano da un altro mondo le parole di Roger da bordo campo. Sorride che più non si può, emozionato e quasi imbarazzato come il bambino che ne ha combinata un’altra delle sue.
“È stata molto dura. C’è stata la sospensione, Stan ha fatto una partita incredibile, l’aveva fatta anche con Tsitsipas, era difficile recuperare… affrontare un giocatore che si è espresso così è stata una grande soddisfazione, complimenti a Stan. Bisogna provarle tutte per battere Stan sulla terra, ho continuato a variare, a rischiare, ma alla fine questo rischio ha pagato. Ho avuto tante occasioni ma la forza di Stan è quella di resistere sempre quindi è stata durissima chiudere il match.”
Roger è quasi commosso quando gli chiedono della prossima partita:
“Il prossimo avversario è bravino, lo conosco abbastanza bene…”
Sì, è vero, abbiamo parlato di serenità, ma ci siamo sbagliati, perché Roger ci ha regalato quest’impresa e adesso ci tocca prepararci all’ennesima sfida ad alta tensione.
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