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Federer: “Amo giocare, è bellissimo essere in tour”

Nella giornata di ieri, Roger ha fatto il suo ritorno al Roland Garros, dopo 4 anni di assenza, mettendo in mostra un grande tennis contro l’azzurro Sonego. 6-2 6-4 6-4 il risultato finale che non lascia dubbi sulla prestazione del Re, apparso in conferenza stampa estremamente felice per essere tornato alla vittoria sul Philippe Chatrier e per l’affetto ricevuto dai soliti – numerosissimi – fans.


Il Re è tornato sulla terra dello Slam di Parigi. E lo ha fatto con il suo stile. Con un match dominato dal primo all’ultimo punto.

Sonego non doveva essere un avversario da sottovalutare, sta passando un ottimo momento di forma ed aveva collezionato anche qualche scalpo eccellente nell’ultimo periodo. Ma il Mastro ha giocato sciolto e senza problemi fisici, ha dettato il suo gioco per l’intero match senza quasi mai subire i colpi dell’avversario, anche da fondo.

In conferenza Federer è infatti apparso molto felice della propria prestazione, dichiarandosi anche contento di poter giocare finalmente senza pressione. “È bello essere un outsider, è così che mi sento. Quando ci si avvicina a Wimbledon, so di essere uno dei favoriti, e anche quello va bene, ma per ora mi piace essere in questa posizione. Per molti anni, le mie sconfitte comportavano grandi delusioni, e dovevo darne spiegazione in conferenza stampa. La gente non capiva perché perdessi. E invece adesso, se anche avessi perso al primo turno, tutti avrebbero detto ‘Ok, poteva succedere’. Mi piace che questo approccio sia usato anche con me. Mi fa sentire più rilassato nei punti importanti, anche solo in allenamento o in conferenza stampa. Davvero. Ho anche chiesto di giocare la domenica, perché se avessi perso, avrei avuto più giorni liberi”, ha detto scherzando. “Non so dove arriverò in questo torneo, ma credo di aver giocato un buon primo turno considerato che era tanto che non giocavo qui.”

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Roger in conferenza stampa

Federer è poi passato a parlare della superficie. “In una giornata di sole, le condizioni della terra possono essere più veloci anche di una sessione notturna su un campo in cemento. I rimbalzi aiutano anche il gioco il serve and volley perché è difficile cambiare direzione su questo terreno. A Roma e Madrid ho sentito che a volte la terra si asciugava molto e che scivolava, qui è sempre un po’ bagnata e questo rende più facile giocare“.

Ma come fa uno come lui a continuare a trovare le motivazioni per andare avanti? Molto semplice…

Mi potrò dedicare al resto in un altro momento, non per forza a 37 anni. Credo ancora di poter vincere uno Slam, ma c’è molto oltre a quelli. Soprattutto adesso, la gente parla perlopiù degli Slam, ma la maggior parte delle mie vittorie si è consumata altrove. Mi piace essere sul circuito ATP, i Masters 1000, i 500 o 250, la Hopman Cup e Laver Cup e le Finals. Ci sono molti eventi interessanti e mi piace prenderne parte. Amo giocare. Il dover viaggiare non mi preoccupa più di tanto, ho molti amici in tutto il mondo ed è bello rivederli. Sono molto contento di come vanno le cose in tour e anche alla mia famiglia piace, il che aiuta.

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Roger al servizio nel match contro Sonego

Certo che aiuta. Infatti per Roger è fondamentale l’appoggio della famiglia, soprattutto in questa scelta di tornare a giocare sul rosso. “Il primo punto è capire se ne hai voglia o no, perché questo richiede una preparazione in più, soprattutto per me che ho passato molto tempo senza giocare sulla terra e non sono più così giovane”, ha commentato l’elvetico. “Perciò credo che la vera domanda che mi sono fatto sia stata: voglio giocare sul rosso, sapendo anche cosa questo avrebbe comportato per il resto della stagione? Non sentivo alcuna pressione e ho visto più aspetti positivi che negativi. La mia squadra e la mia famiglia erano d’accordo e mi hanno sostenuto. Anche negli scorsi anni l’obiettivo è sempre stato quello di giocare, ma per ragioni diverse non ho potuto. Sono molto felice di aver preso questa decisione perché mi sono divertito a Madrid e a Roma e ora sono felice di essere qui. L’ovazione che ho ricevuto entrando è stata grandiosa ed è meraviglioso vedere lo stadio pieno di gente al primo turno.

Ma non solo, la cosa più incredibile è stata vedere le immagini dello stadio pieno anche per la sua sessione di allenamento!

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Il Suzanne Lenglen pieno durante l’allenamento di Roger

Durante il mio allenamento di ieri sul Lenglen, lo stadio era pieno e la gente ha iniziato a cantare il mio nome, sembrava che fossimo vicini alla finale e non al primo turno. Il pubblico mi è mancato molto e sento che gli sono mancato anche io. Dopo diversi anni di assenza, questa accoglienza mi ha fatto davvero molto piacere. Spero che continui così”.

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