Approfondimenti Masters 1000

Un’attesa lunga tre anni

Un attesa lunga 3 anni. 3 anni senza sporcarsi i calzini. 3 anni senza fare una bella scivolata lunga due metri.

Deve essere stato difficile per un tennista così innamorato del suo “lavoro”; me lo posso immaginare guardare i match su terra rossa degli ultimi anni con tanta invidia, persino quelli del suo incubo Rafael Nadal.

Finalmente l’attesa è finita: Roger Federer tornerà a giocare sulla terra rossa questa sera Madrid. Tornerà a giocare sulla superficie più conosciuta da tutti i giocatori di club, la superficie sulla quale è cresciuto e ha potuto sviluppare il suo meraviglioso tennis a 360 gradi; un tennis fatto di angoli, cambi di rotazione, smorzate, rasoiate in back.

Già, perché la terra battuta dà ancora il tempo di poter pensare, di poter usare al massimo la fantasia. E di fantasia, Federer ne ha da vendere. Una superficie sulla quale ha giocato per anni a livello altissimo, scontrandosi però quasi sempre la sua nemesi, il più forte di tutti i tempi sul rosso, Nadal. Ma sono sicuro che Federer si diverta un sacco a giocare sulla terra rossa, come sono altrettanto sicuro che avrebbe meritato di raccogliere qualche vittoria in più. Ma battere Rafa è quasi sempre sembrato impossibile: ci è andato molto vicino in alcune occasioni, qualche rimpianto di sicuro ce l’ha nella sua testa.

Federer batte in finale 6-4 6-4 Nadal a Madrid nel 2009

Chissà che questo suo rientro senza apparenti grandi ambizioni, non sia soltanto un bluff, e che, invece, non punti seriamente a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Madrid, storicamente, è sempre stato un torneo in cui si è espresso molto bene, lo ha vinto due volte, sconfiggendo anche lo stesso Nadal. Le premesse sono incoraggianti, vedendo come ha giocato ad Indian Wells e Miami su superfici comunque abbastanza lente; Madrid ha condizioni rapide dovute anche all’altura, potrebbe riuscire ad adattarsi con facilità. Quello che conta davvero, comunque, sarà poter tornare ad apprezzare le sue magie anche sul rosso, indipendentemente dai risultati.

Tutti i suoi tifosi, quelli veri, hanno smesso di chiedergli vittorie da tanto.. a quasi 38 anni, su una superficie così faticosa, credo che nessuno possa pretendere niente da lui. Resta da capire cosa pretenda lui da stesso, il modo in cui si è preparato nelle ultime settimane non lascia spazio a dubbi: Roger non farà una comparsa, né a Madrid, né tanto meno a Parigi.

In bocca al lupo, Re.

 


Marco D’Antonangelo

Un commento su “Un’attesa lunga tre anni

  1. Madeleine

    Bellissimo! Forza Roger!

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