La spasmodica attesa e per il ritorno del re, accompagnata da un gran clamore mediatico, rischia di mettere in ombra chi nell’altro campo proverà a rovinare i piani del campione di Basilea.
L’attesa è strana, si srotola placidamente e scivola via sugli orizzonti lontani poi, all’avvicinarsi dell’evento, rallenta di colpo, i minuti prendono ad allungarsi come gomma e quasi non sappiamo come riempirli. Per di più l’orario non aiuta, l’ha detto recentemente anche Roger: quando si gioca in serale la giornata è più complessa, perché bisogna gestire parecchie ore prima del match.
Gli occhi, stasera più che mai, saranno tutti per Roger e in pochi durante il riscaldamento guarderanno Richard Gasquet, un avversario piacevole e un bel test per questo battesimo della terra. Ha una certa età ed è fermo da un po’, ma ieri ha portato a casa una buona vittoria con il ventenne Davidovich Fokina, in palla e tutt’altro che arrendevole. Il francese ha battuto il re due volte, entrambe sul rosso (nel 2005 a Montecarlo, al primo incrocio, e nel 2011 a Roma), ma è sotto 17-2 negli scontri diretti, inoltre finora non ha rappresentato un ostacolo psicologico per Roger (che come tutti gli eroi ha le sue fragilità, lo sappiamo). Fra i precedenti, il più dolce è la semifinale di Wimbledon 2007, vinta 7-5, 6-3, 6-4, preludio alla quinta vittoria di fila nel giardino di casa.

Ci aspettiamo una bella partita perché entrambi hanno il fuoco dello stile e l’amore per il bel gioco – insomma una sfida fra rovesci a una mano -, ma al tempo stesso speriamo ragionevolmente che non si trasformi in una battaglia massacrante dal punto di vista fisico, il che accadrebbe più facilmente con un avversario meno talentuoso ma più muscolare e terraiolo.
Diciamo che una sconfitta sarebbe stonata e preoccupante, ma d’altra parte abbiamo promesso di goderci l’esperienza senza pensare troppo al risultato (eh sì, ma chi ci crede, poi?).
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