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Il 2018 di Roger Federer, un’altra ottima annata

E anche questa intensa stagione tennistica ce la siamo lasciata alle spalle.

Ora che le luci dei più importanti campi del mondo si sono spente, possiamo guardare indietro e rivivere tutte le sensazioni vissute finora. Chi avrebbe mai pensato, solo un paio di anni fa, che avremmo avuto tutto ciò?

In questo 2018 Roger ha compiuto i 20 anni (!!!) di attività professionistica sul circuito, i 37 anagrafici (anche se non si direbbe), e nonostante tutto è stato ancora lì fuori, a lottare fino all’ultima palla. Anche quest’anno ci ha fatto gioire, soffrire, emozionare, gridare, arrabbiare, applaudire, piangere, urlare e strabuzzare gli occhi increduli di fronte ad un’altra, ennesima, ineguagliabile sua magia.

Proprio ieri, lunedì 19 novembre 2018, Federer ha raggiunto le 1.000 settimane nella Top100 del ranking mondiale, salendo al secondo posto di sempre, dietro solo ad Andre Agassi, primo (ancora per poco) con 1.019.

MILLE settimane… Ovvero 19 anni e un mese… oppure 229 mesi…

Ma ci ricordiamo bene cosa è successo in questo anno? No perchè qualcuno ha anche avuto il coraggio di criticare questo signore. Rinfreschiamoci le idee:

Australian Open: VINTO
Rotterdam ABN AMRO: VINTO e TORNATO NUMERO UNO DEL MONDO
Indian Wells BNP Paribas Open: FINALE
Miami Open: Round 2
Mercedes Cup: VINTO e TORNATO NUMERO UNO DEL MONDO
Halle Gerry Weber Open: FINALE
Wimbledon: QUARTI DI FINALE
Cincinnati W&S Open: FINALE
US Open: Ottavi
Shanghai Rolex Master: SEMIFINALE
Basilea Swiss Indoors: VINTO
Parigi Rolex Master: SEMIFINALE
ATP Finals: SEMIFINALE

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Ovvio, non bisogna paragonarla alla stratosferica stagione 2017, ma questa è una signora annata. Risultati che il 99,9% dei tennisti del pianeta non vedranno in una carriera intera.

E chi di noi non avrebbe firmato a dicembre 2017 per una stagione del genere?

Pete Sampras diceva: se vinci un Grand Slam, è una buona stagione.”

“Il mio inizio è stato fantastico, ho giocato in modo eccellente in Australia. Per questo, non vedo l’ora di tornarci. La seconda metà dell’anno sarebbe potuta andare meglio. Ho perso un paio di match combattuti che avrebbero potuto essere un punto di svolta, se li avessi vinti. A Parigi, o a Wimbledon. Ho aspettative molto alte da me stesso e quindi sono un po’ deluso. Ma in generale, sono felice di quest’annata“, ha confermato lo stesso Federer in conferenza stampa dopo la semifinale persa contro Zverev.

Certo, si può sempre fare meglio e Roger lo sa. Anzi, gli dà stimoli per migliorare.

Se potessi rigiocare un punto, sarebbe uno dei due match point avuti, a Indian Wells o a Wimbledon. Ma anche negli anni passati ci sono state volte in cui ho sprecato diverse occasioni. Se non sbaglio, una volta nello stesso anno ho perso tre partite dopo aver avuto match point. Ma non sono il tipo che rimugina su questo genere di occasioni. La stagione è quella che è. E avere la possibilità di fare meglio mi dà fiducia nell’anno prossimo. Specialmente perché ho la sensazione di poter giocare anche meglio. Non è che ho perso 6-2 6-2 nelle partite importanti”, ha continuato il Re.

Sì è vero, c’è stato un calo dopo Stoccarda. Ma cosa possiamo pretendere ancora?

Cosa è mancato nella seconda parte di stagione? Non voglio sempre parlare della mia mano. Non è una scusa. Ma ho avuto questi problemi che a volte mi hanno rotto il ritmo. Come minimo, questo ti può confondere un po’ nei momenti cruciali. Forse lo è stato con Anderson a Wimbledon. Mi ha dato fastidio per parecchio tempo, anche un pochino qui a Londra, anche se è andata sempre meglio. Spero che dopo le vacanze non ci sia più niente. La cosa positiva è che ho potuto continuare a giocare, senza peggiorare la situazione.”

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Ma ora è tempo di vacanze, almeno fino ad inizio dicembre, quando sarà tempo di tornare sui caldi campi di Dubai a lavorare per migliorarsi. Eh sì, per migliorarsi. Dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere, e dopo una vita passata a giocare a tennis, Roger vuole ancora migliorarsi. Questo è qualcosa di davvero incredibile. Questa è la vera essenza dello sport.

Ora saremo in vacanza fino all’inizio di dicembre. Poi torneremo, ed io inizierò la preparazione a Dubai. Poi, a fine anno, volerò a Perth e mi preparerò per la Hopman Cup. Il mio primo match sarà il 30 dicembre contro la Gran Bretagna“, ha detto.

Nella off-season lavorerò sul mio tennis, vorrei ritrovare la via della rete più spesso. E ovviamente voglio riprendere a frustare col dritto nel modo giusto. Poi ci sarà il lavoro atletico con Pierre Paganini. Ovviamente la decisione di giocare o meno sulla terra avrà un impatto sulla preparazione.”

Anche la prossima dunque, sarà una stagione più o meno ricalcata su quella appena passata, con la possibilità però di giocare qualche torneo sulla terra. Anche Luthi, infatti, ha recentemente dichiarato che sarebbe meglio non spegnere completamente il motore. Certo Roger dovrà fare delle scelte.

È molto importante che io faccia chiarezza sulla mia vita sotto ogni aspetto. Devo decidere quanto tempo dedicare a mia moglie, alla famiglia, al mio team, al fisioterapista, al preparatore atletico. Io vorrei solo dedicare tempo alla mia famiglia ed al tennis. Ma anche il fisioterapista, il mio coach, il mio preparatore e molte altre persone vogliono qualcosa da me. Non ho problemi ad allenarmi sia dentro che fuori dal campo. Ma alle volte è meglio giocare di più (che allenarsi). A Shanghai avevo i muscoli molto doloranti. Qui a Londra ero al massimo. Ciò significa che devo giocare abbastanza per avere il ritmo giusto. E in allenamento devo andare fino al limite, e superarlo. Perché lo stress della partita va oltre.

Allora adesso, dopo averci regalato altri 11 mesi di emozioni, riposati e goditi le tue meritate vacanze, che l’anno prossimo c’è ancora molto da fare.

Noi ci siamo. E siamo pronti a vivere un’altra emozionante stagione.

Il numero 100 è lì che ci aspetta.

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