Roger, grazie alla vittoria in tre set su del Potro, approda alla settima finale di una stagione da incorniciare. Ad aspettarlo, proprio come ai vecchi tempi, ci sarà il suo amico Rafa Nadal. Tutti pronti, #Fedal XXXVIII sta per andare in scena.
Ancora loro due. Roger e Rafa.
Alla faccia degli anni che passano, delle vere o presunte NextGen e degli esperti del settore che già ne avevano più volte proclamato la fine.
Loro invece sono ancora lì, come se fosse il 2007. Domani andrà in scena la trentottesima parte della saga più appassionante del tennis. #Fedal XXXVIII.
Rafa e Roger. I poli opposti che si attraggono.
L’ultima volta che li abbiamo visti insieme in campo erano dalla stessa parte della rete. Erano a Praga, a combattere fianco a fianco in quella che è stata una incredibile, forse irripetibile, esperienza.

Ma domani si torna a fare sul serio. Si torna ad essere rivali, proprio come ai vecchi tempi. In palio non ci sarà un altro Slam, ma i 1000 punti a disposizione potrebbero permettere a Roger di riavvicinarsi al maiorchino per la vetta della classifica.
Ma non è tanto una questione di punti. Vincere vorrebbe dire sancire la netta superiorità avuta quest’anno, portando gli scontri diretti di questa stagione sul 4-0.
Rafa è in condizioni fisiche incredibili. L’abbiamo visto oggi contro Cilic: prende ogni palla. Per fargli il punto bisogna tirare quattro vincenti.
Ma per questo domani sarà più bello. Domani dobbiamo essere centrati su ogni punto. Roger sa come deve affrontare lo spagnolo, l’ha dimostrato negli ultimi scontri. Accorciare gli scambi, essere aggressivo sulla risposta e non dare ritmo a Nadal. Se il rovescio farà la sua parte ed il servizio lo permetterà, deve comandare il gioco.
Solo Roger può fermare un Nadal in questo stato di forma.
Forza Roger, andiamo a prenderci il titolo numero 94.

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