Australian Open Grand Slam Varie tennis

Forza Roger, BEL18VE!

Ci siamo quasi.

Fra poche ore andrà in scena l’ennesima rappresentazione del più grande match della storia del Tennis dell’era Open. Roger Federer, colui che è considerato il più grande interprete di questo sport di ogni tempo, si troverà di nuovo faccia a faccia alla sua nemesi di sempre, Rafa Nadal.

L’avevamo scritto anche noi, questo Australian Open poteva essere una sorpresa. Ma non avremmo mai immaginato un epilogo del genere.

La battaglia degli stili, come spesso è stata ribattezzata, offrirà dunque un nuovo impensabile scontro. Impensabile sia per come è maturato, sia per le premesse con le quali entrambi i giocatori si erano presentati ai nastri di partenza di questi Australian Open.

Diciamo la verità, pochi avrebbero puntato un euro sulla “finale dei sogni”.

Lo stesso Roger, fuori da sei mesi dalle competizioni che contano, non si aspettava certo di rientrare in uno Slam centrando al primo colpo la finale: “È incredibile. Mai e poi mai avrei pensato di arrivare così lontano qui in Australia e ora sono qua. Sono felicissimo”, ha confessato alla fine della semifinale contro l’amico Wawrinka.

Ma ora ci siamo. È il momento della verità.

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Dopo aver superato sul suo impervio cammino da testa di serie numero 17 dapprima due qualificati – Melzer e Rubin – aver spazzato via Berdych, distrutto alla distanza Nishikori e Wawrinka, dopo aver dato una lezione di tennis al maggiore dei fratelli Zverev, ora è arrivato il momento che gli appassionati di tutto il mondo stavano aspettando.

Un’altra finale “Fedal”.

I più scaramantici tra di noi si stanno già attaccando alla cabala. L’ultima volta che Federer è arrivato in una finale Slam dopo aver superato due turni al quinto set, fu il Roland Garros 2009. E tutti sappiamo come sia andata a finire.

E ancora. Il numero 17. L’ultimo Slam vinto da Sampras fu proprio quando l’ex numero uno del mondo entrò in tabellone agli US Open con quel seeding, proprio come Federer oggi.

Ma si sa quanto contino queste cose nello sport. Niente. Zero.

Le statistiche degli scontri diretti tra i due parlano chiaro, invece: 23-11.

Roger ha sempre sofferto il gioco di Rafa. Ma anche questi numeri non conteranno questa volta. Ogni partita è una storia a sé. Domenica sarà tutto è diverso. Il passato non conta.

“C’è sempre stato qualcosa di più tra di noi, mentalmente. Ora è diverso. Molto tempo è passato. Questo campo mi permette di giocare in un certo modo contro di lui, cosa che non posso fare ai French Open. L’ultima volta che abbiamo giocato contro, ho vinto io, a Basilea.”

La differenza ora la farà la concentrazione. La voglia di vincere. Dopo aver perso le ultime tre finali Slam, Roger non può farsi scappare questa occasione. Non sarà l’ultima, ne siamo certi, ma vincere qui avrebbe un sapore davvero speciale. Quello di un’impresa unica, epica. Un’impresa storica ed irripetibile degna solo di una leggenda immortale che risponde al nome di Roger Federer.

Solo pochi mesi fa, infatti, il Maestro non poteva allenarsi per più di un’ora al giorno e solo a giorni alterni. Fra poche ore si ritroverà a oltre 35 anni a disputare la 28esima finale Slam della sua infinita carriera.

Vincere sarebbe il completamento di due settimane da sogno, in cui il Re ha impartito lezioni di tennis dipingendo traiettorie che sfidano le leggi della fisica, in cui ha fluttuato sul campo e dispensato lampi del suo Genio creativo che ti fanno dubitare di quello che hai appena visto. Sarebbe l’ennesima conferma del suo ruolo di più grande di sempre.

“Darò tutto qui in Australia a costo di non poter più camminare per i prossimi cinque mesi”. 

Sarà una partita durissima. Estenuante per i nervi e per il corpo.

Roger dovrà non farsi risucchiare nel vortice degli scambi prolungati da fondo, ma attaccare il rovescio di Rafa togliendogli il tempo con i suoi anticipi. Dovrà essere perfetto al servizio e accorciare gli scambi con variazioni e col serve and volley.

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Molti tifosi di Roger avrebbero preferito incontrare Dimitrov in finale, pensando che forse sarebbe potuto essere più facile conquistare il tanto agognato diciottesimo sigillo.

Magari sì, sarebbe stato più facile. Ma alla fine è più giusto così. La favola di Re Roger è stata – e sempre sarà – indissolubilmente legata al suo “acerrimo amico” Rafa. La loro sana rivalità ha contribuito a scrivere pagine indimenticabili di questo sport. Nei loro stili contrapposti si sono rivisti milioni di tifosi. La forza contro l’eleganza. Il fisico contro la classe.

E allora sarà più bello così. Domenica si farà la storia.

La tensione inizia già a farsi sentire. L’adrenalina sale.

Manca solo l’ultimo gradino. Un ultimo passo verso l’Empireo dello sport.

C’mon Roger!

BEL18VE

Un commento su “Forza Roger, BEL18VE!

  1. Walter Costarelli

    Grande articolo !! Io ho già comprato i pannoloni ! Sono troppo teso…..
    Forza Roger !! BEL18EVE

    Piace a 1 persona

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