“Questi sei mesi di astinenza da Federer hanno messo in chiaro a tutti cosa sarà il tennis dopo di lui. Hanno messo in chiaro che sarà qualcosa di diverso”.
Dal Blog di WeAreTennis.com un bellissimo articolo per tutti quelli che, come noi, stanno aspettando il Re e non smettono di credere che in fondo sia ancora tutto possibile.
WAITING FOR ROGER
Un’assenza così pesa tanto. Al punto che ormai c’è una buona fetta di appassionati che vive esclusivamente nell’attesa. L’attesa di rivedere Roger Federer in campo per giocare una volée, accarezzare un rovescio, esplodere un servizio. L’attesa di un evento che ogni volta riporta tutti bambini, riporta tutti a quella magia che pochi campioni di oggi e di ieri hanno saputo regalare. Del resto Roger fa notizia anche quando non c’è. Forse di più. Perché l’ansia dei tifosi, o dei semplici amanti del bel gioco, cresce a ogni torneo senza il ‘Migliore di sempre’, senza colui che in poco più di una decina d’anni ha cambiato volto a uno sport intero, rendendolo popolare come forse mai era stato in precedenza.
L’attesa per Roger la si vede nelle reazioni ai suoi tweet, seguiti ogni volta da oltre sei milioni di persone. Il Re passa dai complimenti a Murray (e pure a Djokovic) ai suoi impegni extratennis, per esempio una capatina in Formula 1. E senza mai dimenticare la beneficenza. L’attesa per Roger sta nelle notizie che lo inseguono: chi parla di lui (Nalbandian l’ultimo ad averne cantato le lodi), chi pensa a quanto avrebbe potuto vincere senza gli altri Fab Four, chi se lo immagina protagonista per anni e anni ancora. Mentre lui respinge al mittente quasi tutte le attenzioni, con quella classe che riesce – accidenti a lui – a non perdere proprio mai. Come quando risponde che in fondo, quei 17 Slam, sarebbero rimasti tali anche senza avere tra i piedi Nadal e Djokovic. Una bugia detta col sorriso, e con l’umiltà che lo ha reso grande.
“Mi auguro di poter decidere serenamente quando ritirarmi, senza che sia il mio fisico a impormelo”, ha detto Roger in più di una occasione. Ed è questo che in fondo mantiene vive le speranze di tutti i suoi fan. Perché sì, quel ginocchio malconcio da metà 2016 lo ha davvero preoccupato, condizionando scelte e umore. Ma in fondo pare tutto risolto, e con una pausa così lunga – saranno sei mesi a gennaio – chiunque ami il tennis si augura che il Re torni integro, persino più in forma di prima. Allora, sin dai primi impegni, dunque Hopman Cup e Australian Open, ci sarà di che divertirsi, considerato che ancora oggi sono in pochi a potersi permettere di andare in campo con buone chance di batterlo. Due, tre, forse quattro nel mondo.
Questi sei mesi di astinenza da Federer hanno messo in chiaro a tutti cosa sarà il tennis dopo di lui. Hanno messo in chiaro che sarà qualcosa di diverso. Quelli che arriveranno poi, potranno pure vincere di più (impresa ardua, peraltro), ma prima di arrivare ad avere di nuovo tanta eleganza, tanta bellezza, passeranno anni. Tanti. Ecco perché, comunque vada al rientro, comunque vada nella prossima stagione, il basilese è un capitale ancora integro da sfruttare fino in fondo. Da mandare in scena fino a quando davvero non ne avrà più. Non facciamo caso a chi si prodigherà nel dire – e saranno molti – che è il caso di chiudere quando ci si trova al top, di lasciare il ricordo del vincitore immacolato. Roger vince sempre, quando mette piede in campo, perché con lui il tennis entra in un’altra dimensione. Lasciamolo divertire, e divertiamoci con lui. Senza mettere una scadenza.
Articolo originale: http://www.wearetennis.com
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